Nuove Tecnologie Farmacologiche Contro il Colesterolo

Dieta Per Colesterolo Alto: L’elenco Degli Alimenti Amici e Non

L’HDL, è invece conosciuto come colesterolo “buono” perché rimuove il colesterolo dai tessuti e lo trasporta al fegato. Quasi tutti i tessuti hanno la capacità di sintetizzare de novo il colesterolo; tuttavia, il fegato produce la maggior parte del colesterolo totale in tutto il corpo. Una corretta alimentazione fin da bambini aiuta il nostro corpo a crescere sano, ad evitare molte patologie ed a ritardare l’insorgere delle altre. Lo screening dovrebbe essere eseguito più frequentemente nei bambini esposti ad alto rischio di sviluppare una patologia ereditaria nota come ipercolesterolemia familiare. I grassi favoriscono in questo modo l’accumulo di calcio, cellule immunitarie gemfibrozil senza ricetta e altre sostanze organiche di scarto che scorrono nei vasi sanguigni. Anche il fumo può danneggiare i vasi sanguigni e accelerare il processo di indurimento delle arterie. Per predire se una persona è a rischio infarto o malattia coronarica esiste in realtà un indicatore migliore del colesterolo LDL, si tratta di una sottoclasse B dello stesso LDL, il quale, secondo gli scienziati dell'Università dell'Ohio (USA), è risultata la più dannosa per la funzione dell'endotelio, il tessuto protettivo che riveste i vasi sanguigni ed il cuore e può quindi contribuire allo sviluppo dell'aterosclerosi.

Il colesterolo è gemfibrozil senza ricetta a buon mercato di vitale importanza anche per lo sviluppo embrionale in gravidanza: una sua sintesi scorretta può per esempio associarsi a malformazioni fetali. L'assorbimento del colesterolo negli enterociti avviene per trasporto facilitato (energia-indipendente), nel quale sono coinvolte una serie di proteine di membrana, la cui relativa importanza deve ancora essere chiarita. Purtroppo, ancora oggi, si considera solo il colesterolo totale, infatti molte pubblicità affermano che quando i livelli di colesterolo superano i 200 si possono avere malattie cardiovascolari e questo non è vero in assoluto proprio perchè si deve tenere conto dei rapporti tra colesterolo totale, buono, cattivo e trigliceridi. La funzione del colesterolo VLDL (very low density lipoprotein) non è ancora ben nota. Il lino (Linum usitatissimus) è pianta nota e fruttata dall’uomo fin dal 3000 a.C. Alcuni studi hanno confermato che l’olio di semi di lino, oltre ad aiutare a mantenere la funzionalità delle membrane cellulari, può contribuire al metabolismo dei lipidi (colesterolo e trigliceridi). Sì, invece, a condimenti di origine vegetale, come l’olio extravergine di oliva, di semi o di riso.

No a burro, strutto e grassi di origine animale. I trigliceridi sono una molecola che serve per immagazzinare i grassi, sono composti da una molecola di glicerina legata a tre molecole di acidi grassi ed assumerà forme diverse a seconda dei tipi di acidi grassi che lo compongono. Il colesterolo è un grasso denso che l’organismo produce ed è utile per garantire la digestione corretta dei grassi. L’organismo può regolare i livelli delle lipoproteine (quindi anche i livelli lipidici) aumentandone o diminuendone la produzione; può inoltre regolare la velocità con cui le proteine vengono rilasciate e rimosse dal flusso sanguigno. HDL, o lipoproteine ad alta densità: rimuovono il colesterolo in eccesso dai diversi tessuti e lo trasportano nuovamente al fegato, che poi provvede a eliminarlo. Con il passare del tempo le placche si induriscono e restringono le arterie, ciò limita il flusso sanguineo ricco di ossigeno verso i tessuti. È per questo dunque che è necessario stilare e calcolare un “indice di rischio”, ricercando il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL (o colesterolo buono): ciò è fondamentale per valutare se la presenza di questo ultimo sia o meno troppo basso rispetto al colesterolo dannoso. Ciò comporta un aumento del rischio di malattie cardiache e ictus.

Pertanto, la sua assunzione può ridurre il rischio di sviluppare patologie cardiache e cardiovascolari (ad esempio infarto miocardico, ictus cerebrale). Pare che gli yogurt arricchiti con gli steroli vegetali favorirebbero la riduzione dei livelli di colesterolo cattivo, più o meno del 10-12%. Tuttavia, tale parametro di riferimento, varierebbe anche in base ad altri fattori, come ad esempio le quantità di colesterolo assunte tramite l’alimentazione. Quello appena approvato è un farmaco orfano, il che significa che è stato sviluppato per il trattamento di un disturbo che colpisce meno di 200.000 persone. In altri termini, un basso livello di rischio, cui è esposta la gran parte della popolazione, produce in termini assoluti un danno maggiore di quello derivato da un rischio elevato al quale è esposto solo un gruppo più limitato di persone. Le caratteristiche di un unico pasto, sia in termini quantitativi che qualitativi, non va ad influire sui livelli nel sangue periferico.

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